Elena Muti – Qualche settimana fa a Rezzato è avvenuto un inganno insidioso che ha messo in allarme la comunità. La trappola ha coinvolto alcuni anziani ignari in un triste gioco di truffatori senza scrupoli. La storia, che sembra uscita da un romanzo di suspense, si è svolta attraverso una serie di eventi che hanno lasciato la popolazione in sgomento.

Un’anziana signora di 91 anni, residente nel quartiere San Carlo, è stata vittima di un subdolo raggiro orchestrato da individui senza scrupoli. Una telefonata al telefono fisso di casa ha scatenato la tragedia: dall’altro capo del filo, un falso maresciallo dei carabinieri aveva informato la donna di un presunto incidente stradale causato da sua figlia. La richiesta era disarmante: risarcire la vittima per evitare l’arresto della persona cara.

Il copione dei truffatori, purtroppo, è ben rodato e mira a sfruttare la vulnerabilità degli anziani. In questo caso, il falso maresciallo ha bloccato il telefono della signora, impedendole di contattare direttamente i suoi cari per verificare la veridicità delle informazioni. La donna, colta di sorpresa, ha aperto la porta al truffatore, che si è introdotto nell’abitazione e ha rubato tutti gli oggetti di valore e i contanti disponibili.

La scena si è consumata velocemente, con il malvivente che ha ordinato persino di consegnare la fede nuziale. È stato solo dopo che l’uomo è fuggito che la vittima ha realizzato di essere stata raggirata, ma ormai era troppo tardi per intervenire. Le forze dell’ordine stanno conducendo indagini serrate per rintracciare i responsabili di questi crimini odiosi. L’episodio ha nuovamente messo in evidenza l’importanza di sensibilizzare gli anziani sui pericoli delle truffe telefoniche e di adottare misure di prevenzione. In un mondo dove la fiducia viene sfruttata per scopi malvagi è fondamentale rimanere vigili e solidali, proteggendo gli individui più vulnerabili dalla crudeltà degli inganni.